Come Evitare i Dark Patterns
Le soluzioni di design che ci manipolano in modo subdolo e inconsapevole.
Ciao,
questa è l’edizione #51 di Designabile, l’appuntamento mensile dedicato al product design digitale.
Questo mese parliamo di Dark Patterns, come riconoscerli, evitarli e, in caso contrario, affrontarli. Francesco Pini ci racconta “Story of a Button” per DOC, la storia di un pulsante. Il 5 dicembre Smashing Magazine organizza Smashing Meets Product Design un evento gratuito dedicato al product design, assolutamente da non perdere!
Buona lettura 📖
👨💻 APPROFONDIMENTO
Dark Patterns: quali sono e come evitarli
I dark patterns spingono gli utenti a compiere azioni contro la loro volontà attraverso soluzioni di design che possono rivelarsi manipolative.
Questi sono i più comuni:
1. Bait and Switch
Un'interfaccia che promette di eseguire una certa azione ma ne esegue invece un'altra diversa.
Per esempio, un pulsante "chiudi" che in realtà porta a una nuova pagina o messaggio (in genere pubblicitario).
Un esempio reale di "Bait and Switch" è LinkedIn quando mostra una notifica di un nuovo messaggio o connessione. Quando clicchi sulla notifica, invece di mostrarti direttamente il contenuto, ti porta alla pagina di upgrade dell'account Premium, suggerendo che per vedere il messaggio completo devi passare alla versione a pagamento.
Un altro esempio è quando alcuni siti di e-commerce mostrano un pulsante "Procedi all'acquisto" che, invece di portare direttamente al checkout, aggiunge prodotti extra non richiesti al carrello.
2. Hidden Costs
Costi nascosti che vengono rivelati solo nelle fasi finali del checkout, come spese di spedizione o commissioni non dichiarate inizialmente.
Un esempio concreto di costi nascosti si trova spesso nelle piattaforme di prenotazione voli online. Compagnie come Ryanair o easyJet mostrano inizialmente tariffe molto basse, ma durante il processo di prenotazione aggiungono progressivamente costi extra come la scelta del posto o commissioni per pagamento con carte di credito.
Alla fine del processo, il prezzo finale può risultare significativamente più alto rispetto a quello mostrato inizialmente nella ricerca voli.
3. Forced Continuity
L'utente si iscrive a una prova gratuita ma viene automaticamente iscritto a un abbonamento a pagamento senza un chiaro avviso.
Un esempio tipico di “Forced Continuity” è Netflix: quando ti iscrivi per la prova gratuita, devi inserire i dati della carta di credito e, se non cancelli l'abbonamento prima della fine del periodo di prova, il servizio inizia automaticamente ad addebitare il costo mensile dell'abbonamento. Questo avviene spesso senza notifiche prominenti che ricordino all'utente la scadenza imminente del periodo di prova.
Un altro esempio è Amazon Prime: durante il checkout, viene offerto un periodo di prova gratuito di 30 giorni, ma se non si cancella esplicitamente l'iscrizione prima della scadenza, il servizio si rinnova automaticamente con addebito annuale.
4. Confirmshaming
Messaggi che fanno sentire in colpa l'utente per non aver accettato un'offerta o una newsletter. Esempio: "No, grazie, non mi interessa risparmiare".
Un esempio reale di “Confirmshaming” si può trovare su molti siti di e-commerce quando cercano di farti iscrivere alla loro newsletter. Per esempio, Zalando a volte presenta un pop-up per l'iscrizione alla newsletter dove il pulsante per rifiutare dice qualcosa del tipo: "No grazie, non mi interessano gli sconti esclusivi".
Un altro esempio comune è Booking.com quando mostra messaggi come "No grazie, preferisco pagare il prezzo pieno" quando si rifiuta di iscriversi al loro programma fedeltà.
Questi sono esempi di confirmshaming perché utilizzano un linguaggio che fa sentire l'utente in colpa o poco intelligente per non aver accettato l'offerta.
5. Privacy Zuckering
Indurre gli utenti a condividere più informazioni personali di quanto vorrebbero, attraverso impostazioni di privacy poco chiare.
Un esempio classico di “Privacy Zuckering” è Facebook (Meta), che ha preso il nome proprio dal suo fondatore Mark Zuckerberg. La piattaforma spesso utilizza impostazioni della privacy complesse e stratificate, con opzioni predefinite che tendono a favorire la condivisione massima dei dati.
Per esempio:
Quando si installa l'app Facebook su smartphone, questa chiede l'accesso a numerosi dati come contatti, posizione e galleria foto, spesso presentando queste richieste come necessarie per il "miglior funzionamento" dell'app
Le impostazioni della privacy per i post sono spesso preimpostate su "Pubblico" invece che su opzioni più restrittive
Il riconoscimento facciale nelle foto veniva attivato di default (prima che venisse rimosso dopo varie polemiche)
Questi meccanismi sono progettati per far condividere agli utenti più dati di quanto potrebbero realmente voler fare se le opzioni fossero presentate in modo più chiaro e diretto.
Come evitarli
Sii trasparente sui costi fin dall'inizio
Mostra sempre il prezzo finale completo di tutti i costi aggiuntivi fin dalla prima schermata di un prodotto o servizio;
Implementa messaggi di opt-in/opt-out neutri, evitando frasi colpevolizzanti;
Per i periodi di prova, invia notifiche chiare alcuni giorni prima della scadenza e del passaggio automatico all'abbonamento a pagamento;
Nelle impostazioni della privacy, imposta come default le opzioni più restrittive per la condivisione dei dati;
Utilizza un linguaggio chiaro e diretto
Evita termini tecnici o gergali quando non necessari
SCrivi frasi brevi e dirette al punto
Usa un tono neutrale nelle comunicazioni, specialmente per le opzioni di scelta
Fornisci spiegazioni chiare per le impostazioni della privacy
Comunica in anticipo eventuali cambiamenti o scadenze importanti
Semplifica la gestione di abbonamenti o iscrizioni
Posiziona il pulsante di cancellazione in modo ben visibile e facilmente accessibile
Implementa un processo di cancellazione semplice e diretto, senza passaggi nascosti
Fornisci una conferma immediata dell'avvenuta cancellazione
Evita di richiedere motivazioni o giustificazioni per la cancellazione
Invia una email di conferma con la data effettiva di termine del servizio
Non nascondere l'opzione di cancellazione in menu a più livelli o pagine difficili da raggiungere
Evita manipolazioni emotive nei messaggi
Utilizza un tono neutrale e professionale nelle comunicazioni
Evita frasi che fanno leva sul senso di colpa o sulla paura di perdere un'opportunità
Presenta le opzioni in modo oggettivo, senza enfatizzare una scelta rispetto all'altra
Usa un linguaggio rispettoso che non metta pressione psicologica sull'utente
Fornisci informazioni chiare e fattuali sulle conseguenze di ogni scelta
Evita l'uso di timer o countdown che creano un falso senso di urgenza
Rispetta la privacy degli utenti
Rendi le impostazioni della privacy facilmente accessibili e comprensibili
Utiliza opzioni predefinite che favoriscano la protezione dei dati personali
Spiega in modo chiaro e trasparente come vengono utilizzati i dati degli utenti
Evita di richiedere più dati di quelli necessari per il funzionamento del servizio
Comunica in modo trasparente eventuali modifiche alle policy sulla privacy
Un buon design deve aiutare gli utenti a prendere decisioni consapevoli. La fiducia è fondamentale per il successo a lungo termine di qualsiasi prodotto digitale.
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La storia di un pulsante che affronta tanti cambiamenti fino a “trovare il click” ☺️
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Ciao, Francesco