L'Effetto Zeigarnik
Perché ricordiamo di più le cose incomplete rispetto a quelle portate a termine (con successo).
Nel numero #44 di Designabile — l’appuntamento mensile sul product design — parliamo dell’Effetto Zeigarnik e delle sue implicazioni sulla nostra produttività. Le parole di Jakob Nielsen a proposito di AI e Accessibilità hanno alzato un polverone. Segna sul calendario la data dell’11 maggio: Individui e Interazioni è l’appuntamento che mette a confronto il mondo del design con lo sviluppo agile.
Buona lettura 📖
👨💻 APPROFONDIMENTO
Ti sei mai chiesta/o perché sia così difficile distogliere la mente da un’attività lasciata in sospeso? Oppure perché tendiamo a sottovalutare (o dimenticare) le cose portate a termine?
È l’Effetto Zeigarnik, prende il nome dalla psicologa russa Bluma Zeigarnik che negli anni ‘20 (del secolo scorso) osservò una fenomeno curioso: mentre cenava fuori, rimase colpita dalla complessità degli ordini che il personale di sala era in grado di ricordare contemporaneamente. Tuttavia, non appena era necessario saldare il conto, il personale dimenticava quali fossero. Una volta serviti, infatti, non erano più cose importanti di cui ricordarsi.
Questo effetto si riferisce alla nostra tendenza a ricordare meglio le attività incomplete o interrotte rispetto a quelle completate.
A prima vista può sembrare una strategia efficiente: ricordare le cose che dobbiamo fare è positivo perché ci spinge a volerle completare.
Quali sono però gli effetti negativi:
ogni attività (task) incompleta crea un deficit di attenzione, rendendo più difficile concentrarsi su quello che stiamo facendo.
effetto “compiti a casa” che invadono i nostri spazi di vita non lavorativa, impedendo una reale disconnessione.
Cosa possiamo fare per contrastare questo effetto?
Scrivere le cose da fare. Invece di tenere tutto a mente, è opportuno scrivere (su carta o computer non fa differenza) liberando spazio per nuove idee.
Controllare la propria pianificazione. Prendersi il tempo di controllare giornalmente o una volta a settimana se tutto procede come avevamo previsto.
Iniziare dalle piccole cose. Quando ci troviamo difronte ad attività molto complesse, è utile “spacchettarle” in parti più piccole, da cui è più semplice iniziare.
Guardarsi indietro. Fare una mini retrospettiva personale aiuta a trovare nuovi spunti per il futuro ma soprattutto a festeggiare le cose portate a termine.
Riferimenti
→ Plan-making can eliminate the cognitive effects of unfulfilled goals
→ The psychology of the to-do list – why your brain loves ordered tasks
⭐️ NOVITÀ
Cosa ha detto Jakob Nielsen a proposito di IA e Accessibilità?
Jakob Nielsen è da sempre un riferimento importante per la community web.
Ma le sue parole su Accessibilità e Intelligenza Artificiale hanno creato un grande movimento all'interno della comunità di design digitale.
Una delle tante critiche mosse è che Nielsen propone una soluzione in contraddizione con una delle sue famose euristiche.
Riconoscere che non sia sempre possibile risolvere ogni decisione di design ricorrendo a un'euristica, non è forse un atto di realismo necessario?
Una risposta alle sue parole →
🧰 RISORSE
Icebreaker — Rompere il ghiaccio nei meeting
Icebreaker è uno strumento online che crea domande utili per iniziare una conversazione durante un incontro o un workshop.
🎪 EVENTI
Individui e Interazioni
L’11 maggio a Ferrara si terrà una giornata molto interessante dedicata al confronto tra il mondo del design e quello dello sviluppo agile. L’evento è organizzato dalle associazioni Architecta, Italian Agile Movement e dall’azienda Giallocobalto. La Call for Paper chiude in questi giorni, ci sono tutti gli ingredienti per un appuntamento imperdibile.
Al prossimo numero 👋
Ciao, Francesco